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Quando Emanuela D’Agostino ed io abbiamo iniziato a progettare ForestArt, non pensavamo potesse evolversi in questo meraviglioso modo.
Per raccontarvi come siamo giunti alla quinta edizione dobbiamo fare un piccolo passo all’indietro:

Siamo partiti con l’intento di coniugare la pratica immersiva nel bosco (il Forest Bathing o Shrin Yoku), ad una pratica creativa (Land Art) che si integrasse con il luogo in cui si svolgeva (il bosco di Piano Cervi, sulle Madonie). L’idea era quella di vivere la natura con una maggiore consapevolezza, abbandonando quella superficialità di cui è permeata la nostra vita di esseri del terzo millennio.
Ma non ci bastava questo, volevamo offrire uno spunto di riflessione anche sull’antropocentrismo contemporaneo, scardinando l’idea che l’uomo sia al centro di tutto, portando la visione verso un’integrazione col mondo naturale. E questo può avvenire solo quando inizi a comprendere come funzionano i meccanismi che regolano la natura, le connessioni tra alberi all’interno di un bosco vetusto, il modo in cui ogni elemento naturale interagisce all’interno dell’ecosistema, allora la mente si apre e con essa si apre anche il cuore. Inizi ad essere più empatico e a pensare come pensa la natura: in maniera circolare.
Oggi siamo tanto abituati a sentir parlare di economia circolare, ma non è una cosa che abbiamo inventato noi esseri umani, l’abbiamo copiata dai processi naturali già esistenti.
L’economia circolare, più che una pratica legata alla creazione di prodotti da commercializzare, noi la intendiamo come una pratica di EcoTuning, legata all’incontro con sé stessi.
Sì, perché anche la componente spirituale è importante. E qui entra in gioco l’elemento contemplativo (una pratica che conosciamo come appartenente ai mistici, ma che ha accompagnato il cammino degli uomini di tutte le ere), che porta alla visione interiore, ispirata dai movimenti di risveglio corporeo (che sono guidati da Belen Perez Leiros) e questo è alla base dei sentimenti creativi come ispirazione e intuizione, che sono poi quegli impulsi che hanno portato l’uomo ad evolversi.

Oggi però noi siamo chiamati ad un tipo di evoluzione diverso, uno che non usi la natura come un limone da spremere, piuttosto come una componente di noi, che risuona in noi e che per ciò diventa sinergia e non più sfruttamento indiscriminato.

Tutto ciò che ho appena descritto è l’anima di ForestArt, è il fulcro su cui abbiamo disegnato le varie attività, ormai non solo Forest Bathing e Land Art, ma anche ecologia profonda, Raku, ceramica primitiva, le pratiche taoiste, il Qi Gong e il riconoscimento delle piante officinali.
Ognuna di esse coinvolge la parte mentale, fisica e spirituale, ma lo fa in un modo che in città non sarebbe possibile fare, rallentando il ritmo, ponendo l’attenzione solo sul momento presente.
Per questo motivo è nato ForestArt full immersion, un vero e proprio ritiro in natura, immersi nella bellezza del parco delle Madonie.

Di questo e tanto altro parleremo nei prossimi incontri:

• 1 marzo dalle ore 18.45 al Mercoledù di neu [nòi]

• 19 marzo dalle 11.00 alla BioTaverna

Per avere più informazioni sul prossimo ritiro di ForestArt, che avverrà dal 22 al 25 aprile, clicca QUI

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