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A pochi giorni dal Natale si parla spesso di regali. Al di là dell’aspetto consumistico del regalo, voglio raccontarvi la storia di una donazione, ma che una sola non è, è molto di più.

Tutto è iniziato un giorno della scorsa primavera, il giorno in cui Daniela Thomas e Salvatore Rizzuti hanno visitato la mia mostra Agorà in Neu [Nòi], e sono stati piacevolmente colpiti dalle mie opere. Daniela ha subito immaginato i miei Sileni a grandezza uomo, che di certo avrebbero avuto un aspetto solenne, aulico. Ho accettato volentieri il dono di questa sua idea, ma in quel momento mi trovavo a corto di argilla e subito Salvatore (Totò per gli amici), ha pensato di donarmi alcuni panetti della sua.

A maggio, poco dopo il finissage della mostra Agorà, ho deciso quindi di cimentarmi nella realizzazione di questo grande Sileno. Non senza difficoltà, sono riuscito a portare a termine l’opera e a trasportarla in fornace, dove però ha subìto un danno. Grazie sempre all’aiuto di Totò, ho ricucito le fratture (in stile “la giara” di Pirandello) ma ancora non sapevo dove sarebbe andata a finire la statua. Con Daniela si parlava di fare spettacoli itineranti in giro per la Sicilia e di chiamare il progetto La via delle Personæ; ma prima ancora che il progetto si concretizzasse, ricevetti l’invito da parte di Giovanni Giannone e Giuseppe Di Franco di esporre la scultura in occasione del Soluntum Art Festival, presso il Parco Archeologico di Solunto. Ecco, ancora un dono (!): la possibilità di rendere visibile la mia opera.
Nei giorni del Festival mi resi conto che in quel meraviglioso luogo, tra le rovine di un’ antica colonia greca, con la vista sul golfo di Santa Flavia, il Sileno aveva trovato la sua casa. Fu lì che ho deciso di passare da ricevente a donatore.

La mia proposta di donazione del Sileno è stata accolta di buon grado dalla dott.ssa Lucrezia Fricano e dalla dott.ssa Laura Di Leonardo, che si sono adoperate per rendere concreto questo mio desiderio. L’ufficializzazione è avvenuta il 9 dicembre 2015 e così, grazie alla loro attenzione per l’arte e la cultura, abbiamo celebrato una piccola festa a sorpresa e un rinfresco donato dai ragazzi di Bitta.

Se il Sileno fosse stato di carne e ossa, immagino che anche lui avrebbe gradito, molto, e forse avrebbe festeggiato con un corteo di menadi e satiri danzanti.

 

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