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(Tratto da la Sicilia del 6 ottobre 2019)

Sculture che accolgono con cruda verità. Le ha realizzate Alberto Criscione che espone la sua personale Ieropatie nel bellissimo scenario della Chiesa di San Bartolomeo, nel quartiere San Paolo di Ragusa Ibla.

All’opening di ieri pomeriggio in tanti si sono lasciati catturare da questi volti, dai loro corpi che parlano di umanità. Che sia ferita, persino morta, non importa: raccontano quel tentativo artistico ottimamente riuscito di Criscione, figlio d’arte, sin da piccolo istradato alla scultura, di rappresentare una sua ricerca intima: il rapporto dell’uomo di oggi con la trascendenza: quale materialità lascia.

Criscione si interroga, distribuendo arte passionevole e appassionante:

“Con tante figure appese alle pareti, la stanza è una via di mezzo tra una bottega e un ospedale – si legge nella nota critica in catalogo firmata da Andrea Guastella – Non ce n’è una in piedi, né una che sia sana. Mancano tutte di qualcosa, nessuna è senza cura. È come se la frattura fosse ciò che le rende vive e vere. Il gioco dell’artista è proprio questo: costruirle, e poi distruggerle, e distruggerle ancora…E’ un mettersi al riparo da una bellezza che non c’è, che non sussiste in opera compiuta. Non si sfugge alla morte: a nulla vale ingannarla anticipandone gli effetti. Eppure Alberto Criscione un piccolo miracolo è riuscito a realizzarlo…La perfezione è un sogno troppo breve. Gli eroi di Alberto stiano pure tranquilli. La morte non li ha dimenticati, li ha già presi. E non ha alcuna intenzione di tornare”.

La mostra, a cura dell’associazione culturale San Bartolomeo 1696, sarà fruibile fino al 20 ottobre, tutti i fine settimana, dalle 17.00 alle 22.00. Durante questo periodo, nei giorni 5, 6, 18 e 19 ottobre, Criscione terrà anche i laboratori di scultura “Im- para l’arte”, aperti a studenti e a chiunque abbia voglia di avvicinarsi all’affascinante mondo della scultura.

Link alla video intervista di Tele Iblea

 

 

 

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